venerdì 1 ottobre 2010

PER OTTOBRE 2010 RACCONTATECI CHE...

Prendo la bici, voglio fiutare nell’aria l’odore di foglie moribonde per abituarmi all’autunno che incombe, pedalo a naso in aria e mi tuffo con la bicicletta in una pozzanghera che pare un lago.
Scivolo, batto il ginocchio, sento crack e resto nella pozzanghera ad aspettare un aiuto che non so se verrà.
Poi all’improvviso una voce alle mie spalle.

21 commenti:

  1. Mi giro ma non c'è nessuno... Devo aver battuto la testa. Provo ad alzarmi, ma come una pera cotta cado di nuovo nella pozzanghera, il ginocchio è proprio andato oramai. All'improvviso vedo in lontananza un auto, viene verso di me, alzo un braccio e provo a farmi vedere, ma il conducente forse va di fretta e passando alza un'onda anomala che mi inzuppa letteralmente tutto in modo definitivo. Riesco a mettermi in posizione seduta e mi rendo conto di vivere in una città fantasma, visto che i minuti passano, ma non vedo l'ombra di un passante e nemmeno un'altra auto. Sono bagnato, infreddolito e non so cosa cacchio fare. Il cellulare! Mi viene l'idea di prenderlo dal marsupio della bicicletta. Mi allungo e riesco a prenderlo, ma è scarico. Urlo a squarciagola, sperando che qualcuno mi ascolti, alzo gli occhi al cielo, la pioggia è incessante, intorno a me c'è il nulla. Finalmente passa un'altra auto. E' la mia salvezza! Il conducente stavolta mi vede, ma all'ultimo istante. Inchioda e plana sull'acqua andando in testacoda, mi prende in pieno. E' la mia fine!

    Mi sveglio, bagnato e infreddolito, sudatissimo, temo di avere la febbre e di aver fatto un incubo...

    Fottuta influenza stagionale del piffero.

    RispondiElimina
  2. La sento sempre quella voce. Giorno, notte, veglia, sonno. E io lo sapevo che quel lago non c'era, cosa mi è venuto in mente di tuffarmici?
    Se decido di girarmi, per guardare in faccia quella voce, io so che non troverò nessuno. Vorrei urlare così forte da spostare l'acqua che mi sta inzuppando i vestiti e le scarpe..

    RispondiElimina
  3. ... mi giro: quella voce, quegli occhi azzurri, quel modo di camminare. sì, è lui, non c'è dubbio.
    sta parlando al telefono, speriamo che non guardi verso di me.
    maledizione, con 'sto ginocchio rotto non posso nemmeno alzarmi e girarmi dall'altra parte.

    RispondiElimina
  4. "anvedi sta mpedita... aoooo ma te voi move??? non lo vedi che ce sta a bici tua nmezzo a la strada?? spostala no che devo passà, ciò un cliente che m'aspetta che gli devo da sturà er cesso!

    RispondiElimina
  5. Mi blocco terrorizzata.Ho visto troppi telefilm criminali in cui il serial killer aspetta proprio questi momenti per colpire.Penso che sono ancorra troppo giovane per morire:ho un sacco di progetti nel cassetto, un futuro luminoso e proprio ora che mi stavo rimettendo in forma...perché cavolo non mi sono iscritta in palestra ?io e questa cavolo di mania della vita all'aria aperta.Che poi con tutta 'sta acqua mi buscherò sicuramente il raffreddore.Se sopravvivo al serial.Intanto i fuseaux -una volta verde bottiglia ora color fango-stanno tirando su come una spugna l'acqua inzaccherata.Me la sento gia a livello fianchi.Risento la voce bassa,roca cavernosa che mi si avvicina con quel "ti sei fatta male"più vicino all'orecchio tanto da sentirne il soffio.Sono impietrita.Mi aspetto dal momento all'altro il colpo fatale sulla nuca .Vuole sapere se mi sono fatta male così sarà più sicuro di farmi male al momento opportuno.Cerco di ricordare come si fa a parlare per implorare pietà e vedo l'immagine-la sua- che si riflette distorta-nella pozzanghera.Sembra un monaco o un fantasma...mi ricorda l'urlo di Munch,sagoma indistinta.Azzardo un'occhiata all'indietro...E chi ti vedo?Un viso noto, mi pare il figlio del salumiere all'angolo di casa mia.O almeno credo fosse lui, imbacuccato com'è nella felpa col cappuccio tanto da ricordarmi un rapper americano.Che poi non è appena tornato dagli States?se non mi sbaglio aveva vinto una borse di studio di due anni come ricercatore che era terminata da poco.Il salumiere ne parlava con mia madre del ritorno del figliolo.Che poi erano anni che non lo vedevo, era un paio di anni più avanti al liceo...schivo,taciturno ,sgobbone ,un topo da biblioteca,insomma...Mica ce lo filavamo io e le mie amiche.Che poi mica me lo ricordavo così alto?E pure abbronzato.E pure molto in forma...Mi sa che non tutte le cadute vengono per nuocere.Nel frattempo mi sorride strepitosamente, si abbassa il cappuccio e mi porge la mano.Che afferro al volo.Chissà che il vento d'autunno non porti novità....

    RispondiElimina
  6. Una voce angelica, un po' spaventata ma la capisco, dopo tutto ho fatto un volo acrobatico e penso di essermi rotto una gamba :(
    Nonostante il dolore in un secondo già ho immaginato tutta una scena da film: La mia salvatrice, un angelo con cui, probabilmente, avrei passato il resto della vita felice... e invece no! mi giro e... Una cozza! Accompagnata presumo dal marito scoglio.
    Ma perchè non può essere tutto semplice e perfetto come nei film? Eh già, ma nella realtà non è tutto rose e fiori, ci sono anche i tulipani, le margherite, i parassiti e fortunatamente le persone gentili, come i coniugi Marini (com'è ironica la vita) che, dopo essersi accertati delle mie condizioni, mi hanno prestato il cellulare, visto che il mio è annegato nella pozzanghera! Componendo il numero una domanda mi sorge spontanea: sarà sfiga o fortuna?

    RispondiElimina
  7. subito insieme alla voce sento uno scalpitio che riconosco. non faccio in tempo a girarmi che sopra di me vedo la pancia di un cavallo color miele che compie un balzo per evitare me e la pozzanghera. Atterra e inciampa sulla ruota della mia bicicletta. Tenta di rimanere sulle quattro zampe, non ce la fa e si accascia subito dopo di me, disarcionando il suo fantino.
    "Stai bene?" gli urlo dal mio acquitrino.
    "Si, mi sono fatto male alla gamba. Tu? Scusami, andavamo al galoppo e non ti ho vista. Ti sei fatta male?"
    "Credo di si. Non riesco a muovermi. Sono qui nella pozzanghera come una rana..."
    Nel frattempo il suo cavallo si era agilmente rialzato sostandosi a brucare l'erba del campo che costeggia la strada.

    RispondiElimina
  8. - Monica, Monica, fermati, sto arrivandoo
    Ohh ma tu non sei Monica, come ti chiami
    - Ciao sono Brigitte e grazie alle mie tette che mi hanno attutito il colpo, credo di non essermi rotta, me la dai una mano?
    - Certo scusa ma io vedo Monica dappertutto a causa di una triste infanzia limitata a vagheggiare nomi sensuali, però se tu andassi in giro guardando avanti e non il cielo ora non ci saremmo incontrati, che strano destino, non so se sarà bene oppure no

    RispondiElimina
  9. geniale il blog, disse una foglia moribonda a un parrucchiere di rovigo.
    Pestando una fatta di lepre sull'asfalto bagnato dall'ultima pioggia di ottembre.

    RispondiElimina
  10. Mi maledico per essere stata imprudente e avventata. Devo essermi maledetta ad alta voce, perchè non mi sono accorta di un bambino alle mie spalle.
    E' esattamente quello che sognavo sempre da piccola: bruno, capelli lisci e faccino serio.
    Mi ha chiamata per nome: ho una mezza idea di chi possa essere, ma... non credo agli spiriti e a cose così.
    Mi tende una manina e mi aiuta ad alzarmi, in silenzio. Mentre mi tiro su mi rendo conto che il ginocchio non mi fa male, e nemmeno l'anca, per la quale avevo temuto sul serio.
    Mi guardo i pantaloni sporchi per un secondo, alzo di nuovo gli occhi e al posto del bambino c'è una donna anziana, dall'aria dimessa.
    Le chiedo dove sia andato, e lei mi guarda dritto negli occhi, senza rispondere.
    Un brivido mi percorre la schiena: quella donna sono io. Io fra vent'anni.

    Ciao Metro. Un abbraccio. ;)

    RispondiElimina
  11. Una voce che arriva da dietro gli alberi, sembra come registrata, riprodotta da uno scadente e obsoleto mangianastri.
    Ed ecco che scoppiettando spunta in lontananza un furgoncino ed ecco che l'ultima cosa che mi aspettavo di vedere appare.
    La voce ora è netta, distinta, quasi metallica e recita "Donne, è arrivato l'arrotino!"

    RispondiElimina
  12. "Acqua cheta fa pantano e fete".si dice from Naples.E questa pozzanghera puzza davvero.L'unica presente nel raggio di chilometri e chi la va ad imbroccare?ma io, naturalmente, col completino nuovo ormai rovinato.I presupposti per non uscire di casa c'erano tutti :l'asciugacapelli improvvisamente morto e la messa in piega ccasalinga andata a farsi benedire, il tailleur nero chic con l'orlo sgranato e neanche un mini necessario per il cucito a disposizzione, e quando infine riesco a tamponare tutti i casini...l'auo che non parte enon cipenso su due volte e inforco la bici per andare in paese , a quell'appuntamento cui tenevo tanto.E ora sto qui, impantanata ,inzacchetrata, i capelli svolazzanti come foglie autunnali, i pantaloni strappati e me misera.Mi sdraio a terra , a pancia in giù, mezza nella pozzanghera e mezza nella terra nuda ,su un tappeto di foglie croccanti che sfrigolano tra le mie dita.metto a fuoco una colonia di formiche che alacremente mi passeggia davanti agli ocvchi ,incurante della tragedia.Mi vine in mente questo matrimonio non s'a da fare ..Sorrido alla formichina mentre divento consapevole che sono gelata dalle ginocchia in giù e mi accingo a rialzarmi, quando sento una voce alle mie spall,gutturale e dall'accemnto straniero che mi fa "Di sei fatta male?"mi volto e vedo un Vu cumprà sorridente che mi agita sotto al naso una confezione di fazzolettini di carta.Mi scappa una risata,scuoto la testa, mi alzo,raccatto la bici e me ne torno indietro,azzoppata, inzuppata e ridendo come una scema.Ma tant'è :domani è un altro giorno e chissenefrega se pensa che gli ho dato buca....

    RispondiElimina
  13. p.s.:non guardare gli errori di battitura tra cui un disposizione con due zeta...
    Mi è partito l'invio prima di rileggere:)))

    RispondiElimina
  14. Moni ma ti pare che ci mettiamo a segnare gli errori con la penna blu? non facciamo mica gli insegnanti... noi...

    RispondiElimina
  15. non era una matita rossa quella per segnare gli errori? ;)
    Fiorettolo
    ps.scusa, è un mese in cui sono in bolletta... anche con le parole.
    esercizio di sintesi? ...mha, vedremo. ciao

    RispondiElimina
  16. Fiorettolo si vede che sei giovane: la matita era rossa e blu, blu per gli errori più gravi. a presto.

    RispondiElimina
  17. mi sa che son più vecchietto di te, e temo che sia perchè ero un ranocchietto secchione e i segni blu non li ho visti proprio mai XD
    Fiorettolo
    ps.non gioco nelle pozzanghere, poi mi busco un raffreddore, ma mi hai ricordato una canzoncina, penso dello zecchino d'oro, in cui un bimbo prometteva di non far cic ciac nelle pozzanghere, ma poi per strada: "quella promessa non la ricordo più!" :)

    RispondiElimina
  18. Ci sarò, ma senza stupore. Un semplice racconto sulla mia bici non porterà nulla di nuovo, ma sicuramente diverso.

    RispondiElimina
  19. Thank you, that was just an awesome post!!!

    RispondiElimina

A me succede che... (anche un nome di fantasia in Nome/Url è meglio di un anonimo)