mercoledì 1 settembre 2010

PER SETTEMBRE 2010 RACCONTATECI CHE...

soffiami soffiami

asciugami questa colla di sudore e restituiscimi la frescura di un lenzuolo già sgualcito

in questa pausa di fuga dalle folle della spiaggia

all'ora più calda

quando la litania ossessiva delle cicale mi intorpidisce

chiudo occhi senza sonno e...

44 le vostre impronte:

fracatz ha detto...

....penso a come stavo bene in quell'albergo con l'aria condizionata, anche se tornando in camera poi la spegnevo, come mi aveva insegnato mamma.
E sì, erano le mie prime vacanze senza mamma, ormai troppo vecchia per venirmi dietro la mia cara mammina.
Ma questa misera ventola un po' asmatica non mi sogno lontanamente di spengerla, anche perchè tra poco mi raggiungerà Luisa appena conosciuta in spiaggia, che mi ricorda tantissimo mia madre, seni abbondanti, occhi indulgenti ed inclini al perdono...

nicbellavita ha detto...

Ciao Metro.
Ripasso quando mi si sarà rimesso in moto il cervello. :)
bacio.

Luce ha detto...

Ti ricordi la frescura? quel dolce, frizzante vento che sollevava le tende.. noi due ancora abbracciati e poi tu tu tu.. dovevi proprio starnutirmi in faccia???
Ben tornata, metro.. ;)

fiorettolo ha detto...

ciao Metro, bentonata; scavo nella memoria e ripasso ;)

metropoleggendo ha detto...

Nic bentornata a te, non c'è fretta per carburare: abbiamo tutto l'anno davanti

metropoleggendo ha detto...

Ciao Patè, bentornata a te. Ecciù...

metropoleggendo ha detto...

Fiorettolo, non mi dire che hai difficoltà a trovare ricordi sudati di calure estive? ben trovato

Mau ha detto...

... ho mangiato decisamente troppa peperonata...

fiorettolo ha detto...

scekero, scekero per trovare il meglio dei miei pensieri, solo questo posso accettare salti fuori dai miei deliri... per te.
ma perchè l'immagine di un monokini mi perseguità, eppure è una donna senza volto, io non l'ho mai vista ne conosciuta.
addio estate 1910!

Spavaldo ha detto...

1)mi chiedo perchè chiudo gli occhi e sto nel letto se non ho sonno! Non mi sopporto! Mi vesto ed esco.

2)provo una sensazione di pace e armonia mescolata ad una certa inquietudine che l'oscurità porta sempre in me. Mi crogiolo in queste sensazioni con la malinconia di una vacanza ormai giunta alla fine, con la curiosità di quella parte di vita non ancora vissuta. Ah, questa vita! Con tutte le emozioni e le sue sfaccettature, vorrei non finisse mai!

3)le immagini cominciano a scorrere nella mia mente, il mare, la sabbia, corpi abbronzati, mmmm che bella quella ragazza con il costume a fiori! La mia mano scivola in basso e comincio a trastullarmi finchè stremato, appagato e rilassato mi addormento.

Gians ha detto...

Qualcosa, sono certo, mi verrà in mente, intanto tu non latitare troppo.

Vaniglia ha detto...

dimentico chi sono stata in favore di chi sarò
nel silenzio di un istante a persiane chiuse
da cui filtrano tremolanti tutte le parole che non ti ho mai detto e che mai ti dirò...

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

...capisco che non è proprio il caso di dormire. Accendo il pc e mi imbatto in questo blog, sicuro che da oggi passerò spesso di qui con il mio vagone di fesserie! :D

Ideona questa del commento-episodio...

A presto.

lauracanta ha detto...

... E entro in uno stato di semiveglia faticoso, immagini vaghe si formano dietro le palpebre.
Poi quella voce amata che sento in lontananza chiamare il mio nome.
Mamma.
Mamma.
E lei è davanti a me, bella e luminosa. Apre le finestre, muove le tende, mi sgrida per il disordine. Si muove leggera tra le mie cose sparse sul pavimento.
Ride e muove la testa, i capelli brillano e pare che suonino campanelli d'argento.
Mamma.
Dove sei..
Mi sveglio d'improvviso e sono bagnata in viso e sul collo.
Non è sudore.
Ma lacrime che riempiono, ancora, il vuoto della tua assenza.

CharlieB. ha detto...

la mano lenta lenta scivola fra le labbra socchiuse. I denti sfiorano le dita, sempre più mordaci. Mannaggiammè che non ho comprato l'anguria!

Mk ha detto...

...e in questa parvenza di frescura, dò vita ai pensieri,alle risposte che non ti ho mai dato.Afferro il cellulare prima di cambiare idea e invio un sms:"sono innamorata di te".E ti chiedo per l'ennesima volta di rispondermi , di non tenermi in balìa delle onde che troppo spesso mi hanno travolto.Ero certa di non aver equivocato i tuoi atteggiamenti, ciò che mi avevi detto.
Invio.Aspetto, mentre il ronzio del ventilatore raffredda la mia anima e intorno tutto è silenzio.Non c'è nulla.Solo l'attesa.Tuitto è sospeso,anche il respiro.
E.
Il bip del cellulare mi fa trasalire.
Trepidante lo apro.
Lapidata a morte.Con parole che non mi aspettavo.Troppo dure,soprattutto per te che non lo sei mai stato, senza possibilità di equivoco.Offensive come se avessi commesso un crimine efferato.Mi alzo,il cell. abbandonato come un cadavere tra le pieghe del lenzuolo,l'sms illuminato beffardemente.
Socchiudo le ante aperte da un colpo di brezza-immaginata o reale?- mi rimetto a letto, involucro vuoto di attese, speranze e illusioni.
Il falso vento del ventilatore mi accarezza la pelle, i capelli mi sfiorano il viso.Non penso,respiro a malapena.Ci vuole poco per rimuovere un nome dal cuore e soffiarlo via al ritmo monotono del ronzio elettrico.In
fondo è ancora estate.E c'è sempre l'abbraccio dell'unico amante sincero che abbia mai avuto:il mare.Il mare tornerà ad abbracciarmi molto presto.
E solo lui.
In attesa di.
Semopre


Uè Metrooooooooooooooooo!:)Bentrovata!!!!:))))
Mk

fiorettolo ha detto...

Tonalità di rosso, subito al di là, accerchiano le palpebre dubbiose.
Non ce la farei ad aprir gli occhi, e poi per cosa? non ho forza per muovere un muscolo... forse son proprio bloccato, immensa fatica, calura.
Resta imbrigliato, nella griglia delle pesanti ciglia, un ricordo d'infanzia; in lui e con lui anche io mi muovo al rallentatore; strascichi dei tratti percorsi a raggiunger le vigne del parentado, sèguito e fardello dello zio preferito.
sveglia così presto che è notte e fuori fa freddo.
Cisposo e lento respiro gli odori del muschio sul muretto di fronte la porta di casa; pietre incastonate in modo così impreciso e casuale da non esser altro che pennellate d'artista.
Discese scoscese su selciati curati.
Facciamo la strada principale così segui i percorsi noti e non ti perdi.
Cunicoli bui, rifugi già diurni dal sole che scotta.
Asfalto su curve così strette da far paura ai ciclisti, un sali-scendi fra colline ad affiancare guard-ray.
La luce che appare e in un attimo è già troppa.
Salite fra sterpaglie secche non più alte del cavallo del mio pantalone, velluto spesso per non rischiar il graffiare.
More selvastiche, se vuoi quelle le possiamo assaggiare, attento alle spine, veloce, dobbiamo andare, è già tardi e lavorare sotto il sole non si può fare.
Parla un volto screpolato e spaccato in due giganti fessure con contorno di articolate zampe di gallina al posto degli occhi, mai visti davvero, forse scuri.
Contorni dei passi a strapiombo su rocce, secco, gialli e arancioni.
Sotto: sterpaglie e rovi, mi raccomando di non cascare; sopra: campi erbosi di fili finissimi e gialli, sorridono già al sole; muovono lenti sollecitati dal vento, di una danza molle e calda, sono stanchi anche loro? io ho camminato, loro appena a dondolare.
Siam partiti tardi, il sole è alto, raccogliamo poche cose, non c'è da lavorare, siam solo per visitare.
Guarda: la vigna del babbo.
Che fatica, ma che conquista.
Compagnia di cavallette grosse e marroni, mimetiche nei colori di questa estate di fuoco.
L'arsura mi coglie, bevi lento che non ti disseti.
Garda, le vedi? le riconosci?
Nodose, ma con foglioline verdi, piccole ma pronte a divenir grandi e forti, come mani d'adulti.
Quelle tre viti le hai innestate tu, lavoro dell'anno scorso, vengon su bene, vuol dire che hai fatto un bel lavoro.
Orgoglio, umido agli occhi: che bella la vigna del babbo.
Che fatica, ma che conquista.

Uno ha detto...

Non le sopporto proprio le folle della spiaggia, io.
E nemmeno le follie, come i panini infarciti di formaggio e prosciutto, la borsa frigo, le palette e il suono ritmato, ossessivo dei racchettoni.
Ho una visione anni '60 della spiaggia, non riesco a togliermela dalla mente.
Che poi, a me, tutta quella gente assiepata, fusa insieme al calore della sabbia e del sole, mi sa di sporco.
No, io amo le spiagge deserte, il mare azzurro che bacia l'orizzonte.
Un orizzonte senza vele, senza boe, senza pattini, senza...
Un azzurro senza compromessi.
Un azzurro come i tuoi occhi.
Chiudo i miei, ma non ho sonno, non posso dormire, oggi non ti posso sognare.
L'altra notte ti ho sognata e, pensa, era azzurro pure il tuo vestito.
Mi piace stare nudo, ora sto qui nudo, mi sento libero.
Nel mio fluire ininterrotto di pensieri ci sei tu, sempre.
Penso alla spiaggia, a tutte le persone che ho incrociato e dalle quali sono fuggito.
Avevo solo bisogno di stare con me stesso, per ricordare un attimo, il mare azzurro all'orizzonte.
Ti ricordi ?
Mi dicesti "guarda, guarda il mare!"
Guidavo veloce, per riportarti in tempo a casa, dal tuo bambino, al quale non volevo sottrarre un minuto in più di te.
Perché noi, in fondo, eravamo solo un sogno.
E alzai lo sguardo, come mi chiedesti.
Ho sempre fatto tutto ciò che mi hai chiesto.
Mi piaceva appartenerti completamente, in modo irrazionale, pur sapendo che era impossibile.
Corsero i miei occhi lungo la strada grigia, ad incontrare altre strade, poi piante, poi colline ed in fondo il mare.
Ecco, tu sei lì, in fondo a quella strada.
Tu sei tutto quell'azzurro, tu ed io.
Nessuna folla, nessuno da schivare, nessun cattivo odore, non c'è spiaggia, non c'è ombrellone, non c'è niente.
Solo io e te e l'azzurro del mare.
Chiudo gli occhi, ma non posso dormire, non ho sonno, non riesco a smettere di pensare.
Eppure ho voglia di sognare.
Se chiudo gli occhi potrò sognare senza dormire ?
E se sognerò così forte e non dormirò, tu diverrai reale ?
Se ti penserò tanto forte da fare male, tu mi riuscirai a sentire ?
Accendo il walkman.
Che nome assurdo.
Come se uno dovesse ascoltare la musica solo camminando.
Io la musica l'ascolto quando sto fermo!
Anzi, mi cerco un posto adatto, in sintonia con il mio stato d'animo e accendo il lettore!
Non cammino affatto, mi distrae camminare mentre ascolto musica.
Play.
Occhi chiusi.
Il mio corpo nudo.
Lo so, so cosa mi diresti.
"Sei in ogni sua canzone, ho come l'impressione che mi parli con le sue canzoni".
Ed è così vero, nemmeno immagini quanto.
Perché le sue canzoni, sono quel filo sottile che ci legherà per sempre.
Le sue note entrano dentro me, le sento dentro me.
Ascolto, sento le tue e le mie parole.
Mi scorrono dentro, posso di nuovo respirare, se riesco a dimenticare che non ci sei più, posso respirare.
Se anche tu ascolterai questa canzone, se m'immaginerai così, solo, con me, ma da solo con te.
E l'azzurro del mare all'orizzonte.

"E scusa se non parlo piano
ma se non urlo muoio
Non so sei sai che ti amo"

Già...!
Perché adesso sto piangendo ?

----

Nota per metro:
Mi sono permesso una citazione di Tiziano Ferro....
Non è che poi ti chiedono i diritti ??
;-D

metropoleggendo ha detto...

Gians, dammi ancora qualche giorno di svago e poi torno a lasciare tracce in giro. Un abbraccio

metropoleggendo ha detto...

Rospo e Vaniglia benvenuti e ben entrati nel gioco. Il 25 p.v. il racconto con i vostri contributi. Preparate indulgenza e comprensione.

metropoleggendo ha detto...

Moniiiiiiiiiiiii, ma sei tornata pure tu? Ora ti vengo a scovare!

metropoleggendo ha detto...

Uno, se qualcuno mi verrà a chiedere soldi stai sicuro che ti verrò a cercare!

lauracanta ha detto...

(ciao metro!!! ben tornata!)

*_*

Mk ha detto...

O.T :e già sono tornata in forma smagliante,abbronzatura perfetta e frantumata psicologicamente.Ma come al solito mi lascio tutto scorrere addosso:in fondo chissenenfrega di tutto!!!Si ripartirà presto,le graduatorie appena pubblicate e me ne sto bella bella tra le prima 50... nuovo giro nuovo fiocco:)Un abbraccio
Mk

Emix ha detto...

mi domando dove ho messo il lanciafiamme.
Frugo tra le cianfrusaglie di uno sgabuzzino, sgabuzzino le cinafusaglie di un frugo, le cicale mi assordano creandomi dislessia da stress.
Trovo il lnaciafiamme, esco trafelato.
"Cantate adesso, puttane", urlo mentre incendio zone a caso tra l'aoppartamento ed un giardino pieno di alberi.
E questo è il motivo per cui di rado la gente detiene dei lanciafiamme.

mezzastrega ha detto...

e scivolo in un sonno leggero pieno di sogni. Io che non sogno mai, ultimamente ricordo spesso i sogni, non solo gli incubi.
Questo sogno è affollato di gente che conosco che si sussegue confusamente...
E alla fine ci sei tu, che mi abbracci, e non mi disturba il caldo del tuo abbraccio
perchè le tue braccia sono casa.

Quando mi sveglio sei lì, seduto a fianco a me. Hai socchiuso le imposte, entra una brezza piacevole, e la luce del tramonto.
"ti spalmo la crema doposole, sei arrossata. Dovresti stare più attenta piccina mia, sai che hai la pelle tanto delicata"
Guardo il tuo sguardo tenero ed adorante e pregusto la camminata sulla spiaggia, al buio, in pace, con la tua mano che stringe la mia.

Efesto ha detto...

Metro, raccolgo le idee.... tornare sul blog dopo tanto tempo è come quando si ricomincia ad andare in palestra.... acido lattico ... mi fa male il cervello se mi sforzo di pensare :)
Un bacio ... torno presto

metropoleggendo ha detto...

Efe prendi i tuoi tempi: stretching ed esercizi di respirazione

Gians ha detto...

Un uomo sgualcito di natura, non soffrirà mai nulla, tantomeno il caldo, anzi questo non farà che corroborare la sua sgualcitura. Soffrirà piuttosto nei luoghi lindi e ordinati in cui si troverà a disaggio. Il caldo come il freddo sono per lui sensazioni soggettive, e viva lui, mai e poi mai imporrà a nessuno la sua temperatura ideale. Lui sta bene sempre e comunque, sempre e ovunque.

Alberto ha detto...

chiudo occhi senza sonno ma poi il sonno arriva, e anche la frescura, nel sogno, tra ghiacciai, prima di montagne, poi di mare, iceberg, e poi mi sveglio sul far del mattino, che fa freddo per un temporale appena finito...

nicbellavita ha detto...

Niente racconto, per me.
Sono passata per augurarti una notte serena.
A presto. :)

metropoleggendo ha detto...

grazie nic, sempre felice quando lasci traccia

Gians ha detto...

Non vale, Nic può permettersi d'arrivare senza aver fatto i compiti, e in più a lei le auri pure le notti serene. Uffa!

metropoleggendo ha detto...

giansino, mai si dica che il commento è un obbligo e sempre sia che i saluti sono un piacere. Come quelli che ti ho mandato qualche sera fa, quindi non fare il geloso

mk ha detto...

A Napoli sgualcito si dice "ammappuciato":))))))
Ciao Metro

Gians ha detto...

Caspita mi hai mandato dietro la lavagna!

metropoleggendo ha detto...

moni bella idea, potrei fare un racconto in lingua madre. mo ci penso.

metropoleggendo ha detto...

giansino chissà che mi combini dietro a quella lavagna con quello che ti frulla per la testa in questi giorni

Gians ha detto...

Commento con le mani appena lavate, sia chiaro che non proseguo ad oltranza, potrei morire dietro la lavagna. :)

fiorettolo ha detto...

racconto, racconto, racconto!!!!
anf, anf, anf!!!
...attesa :(
ciau F

MK ha detto...

Metro...potrebbe essere un'idea:))
Comunque sto scoglionata.
Perché sembra estate ma non lo è.Faticamm e meglio è.E mi hanno detto che l'acqua del mare oggi era meravigliosamente cristallina..
NGUéééééééééééééé

metropoleggendo ha detto...

moni io non mi arrendo, ancora il fine settimana me ne scappo verso spiagge non lontane dalle tue. non è estate, ma è un mare più vivibile. cerca di assaporarlo anche tu finché si può!

Efesto ha detto...

Passaggio diurno. Mi son detta, mo mi sforzo e tiro fuori un'idea. Poi ho letto gli ultimi scambi tra te e Giansolino dietro la lavagna e mi sono sganasciata dalle risate .... col rischio di farmi beccare visto che sto bloggando di nascosto :))

metropoleggendo ha detto...

Ah ma allora qui siete tutti in vena di trasgressione??? chi analizza le proprie capacità generanti dietro la lavagna e chi blogga di nascosto dall'ufficio!! peccatori che non siete altro!
però sono contenta che ti abbiamo fatto ridere.
non fare sforzi per il racconto, tanto ormai esce domani. ci piace sentirti ridere.