giovedì 25 febbraio 2010

FINALMENTE IL RACCONTO DI FEBBRAIO 2010

Puntuale come un treno straniero, ecco online Il tranello nel taschino.

I corsivi come sempre sono vostri: li abbiamo solo strapazzati un po'.

I ringraziamenti individuali li trovate all'ultima pagina, ma uno collettivo a tutti per averci sostenuto eccolo qui:

Grazie a tutti, buona lettura e ci vediamo il 1° marzo!

30 le vostre impronte:

Gians ha detto...

Mi riservo di leggere con più attenzione, ma per quel che ho visto, mi pare un ottimo lavoro.. nonostante le mie fregnacce. :)

metropoleggendo ha detto...

Grazie Gians, le tue deliziose fregnacce sono pane per i nostri denti (eheheh)

il mio nome è mai più ha detto...

Complimenti davvero!
Ma sei una persona sola o siete un team?

ps. In effetti subire i racconti dei sogni altrui dev'essere insopportabile. :)

metropoleggendo ha detto...

Enne le penne all'occorrenza possono essere diverse, ma non ne ho sentita nessuna lamentarsi dei vostri sogni. Graziemille.

topper ha detto...

Complimenti.
La prossima volta parteciperò con più dedizione.

Menteliquida ha detto...

heilà, che bella storia con i fiocchi e i controfiocchi, è praticamente il copione della mia vita... ;)
Grazie.

metropoleggendo ha detto...

Grazie Topper, a noi basta che impari a stare attento con la moto!

Menteliquida, mi sa che è una storia che può essere di molti. Grazie mille.

chiaramst ha detto...

è bellissimo!!! mi è piaciuto tantissimo....ANCORA!!!!

metropoleggendo ha detto...

Grazie Chiara, anche merito della tua camicetta di seta! Ora riposo fino al 1° marzo, poi si ricomincia, quindi preparati.

Arci ha detto...

non l'ho ancora letto, ma l'esperimento mi sembra interessante ;)

metropoleggendo ha detto...

Grazie Arci. Più che altro un gioco. A presto.

Clay Bass ha detto...

bellissimo! Mi stavo chiedendo come sarebbe stato possibile miscelare ingredienti così diversi... eppure ce l'hai fatta! Brava, sei davvero brava. A quando le nozze?

metropoleggendo ha detto...

Grazie Clay, anche se vorremmo che ti sentissi un po' in colpa per il guaio in cui hai cacciato Laura con la storia del rene!

Anonimo ha detto...

bene febbraio, siete diventati professionisti letterati. Alla via così, vi aspetta un futuro (eco!)logico.

Fiorettolo ha detto...

mi è piaciuto di nuovo e sei riuscita a incuriosirmi ancora di più...una testa e più penne, quindi sei la redattrice di una casa editrice? un gruppo di ragazzi giovani della nostra età che si divertono in questo grazioso progetto?
a questo giro molto forte s'è sentito il taglia e cuci; m'è piaciuta un sacco la fantasia nel montarli... dev'essere estremamente complesso montare una storia così; nel rispetto più possibile delle precise parole adoperate nei commenti, persone con vocabolari diversi e modi di esprimersi empaticamente differenti, è difficile mescolare in un'unica amalgama un discorso più complesso, il rischio d'ottenere tante pezze sovrapposte dev'essere sempre dietro l'angolo; siete stati di nuovo molto bravi, voglio continuare a leggervi e a rendervi le cose difficili con qualche commento.
nell'altro racconto fra le cose che più ho apprezzato era una sorta di neo-neo-realismo che a metà circa del racconto forte m'ha consegnato il senso dell'angoscia della vita di un uomo sul viale del tramonto Ciao, a presto

metropoleggendo ha detto...

Grazie caro Anonimo, si prova a non inquinare troppo senza ambizioni professionali.

metropoleggendo ha detto...

Graziemille Fiorettolo. Nessuna casa editrice, solo una manciata di penne amiche con voglia di condividere. Attendiamo con ansia i tuoi contributi insidiosi.

Gians ha detto...

Sentite, a me nel giro mi si chiama "o scribbacchino" avendo un sopranome entro di diritto in quella generazione di uomini d'onore che pretendono la ricompensa, quindi cara mia Metro, qualsiasi mio pensiero dovrà passare tramite la solita sconsolante, ma indispensabile, pratica del pizzo. :)

metropoleggendo ha detto...

Ingrato! Rimanda indietro il cargo di vettovaglie!

Arci ha detto...

il racconto è proprio bello, eccezionale il modo di costruirlo.
Merita altre due puntate.
Abbiamo visto il triangolo dal lato di Laura, adesso bisogna vederlo dal lato di Gianluca e da quello di Mattia.

Gianluca: "Ero entrato dicendo: "... ti faccio in bocca ..." , insomma pensavo ad una fellatio, invece ...."

Mattia: "Ogni uomo è cagione delle propie corna"

......;)

Gians ha detto...

Si ma vuoto. :)

metropoleggendo ha detto...

@Arci, bel suggerimento, sono belle le storie viste da più punti di vista. Prenderemo in considerazione grazie. Pur senza farne un polpetton a puntate, s'intende.

@Gians, prenditela con i tuoi amichetti isolani che s'hanno arrubbato tuut'e cose.

Efesto ha detto...

Brava Metro. Mi hai sorpresa, e io sono una critica fin troppo severa! L'ho divorato!
Tensione, attesa, pathos, buona costruzione della trama, niente sbavature.
Complimenti!
Con calma mi vado a leggere anche i precedenti.

metropoleggendo ha detto...

Grazissimo Efesto, del contributo e dell'indulgenza. A presto.

Mk ha detto...

Cara metro ho letto il racconto ed è stupendo:)Anche se in altri contesti mi ci ritrovo...tranne che per la mezz'ora,ahimè:)))Latito mio malgrado e mi mancate molto.Speriamo che la fine di marzo arrivi il più presto possibile.:)Ti abbraccio
Mk

metropoleggendo ha detto...

Grazie Moni, spero solo che tu sia immersa in cose almeno un pochino piacevoli. Torna presto. Un abbraccione.

Aly ha detto...

Sono senza parole per la bellezza del testo.. e, in fondo, per qualcos'altro: in questo racconto tu, involontariamente, hai descritto cose reali ad un mio amico, ad una mia amica e a me, accadute.. wow.. devo ancora riprendermi..

metropoleggendo ha detto...

Aly bentornata, avevo quasi il dubbio che fossi davvero partita per il Darfur! Grazie per i complimenti: in fondo è una storia in cui rischiamo di poterci riconoscere un po' tutti.

Aly ha detto...

Eh eh...magari fossi realmente partita x il Darfur! è solo lo studio universitario che pressa molto... ma, toglimi una curiosità, sei "uno" dietro questo blog o "molti" ?

metropoleggendo ha detto...

Aly, non sono "uno", non sono "molti", ma a scrivere siamo "qualcuna".