giovedì 1 luglio 2010

PER LUGLIO 2010 RACCONTATECI CHE...

Questa non sarà un’estate come le altre. Da troppo tempo aspetto una risposta. Ho scritto il mio messaggio a mano, l’ho chiuso in una bottiglia e l’ho lanciata in mare come per il varo di una nave fantasma. Spalle alle dune la guardo scomparire portata dalla corrente. La mia domanda navigherà fino a che qualcuno con occhi da marinaio la troverà nella sua rete.

19 le vostre impronte:

Uno ha detto...

Ecco, ho scritto tutto quel che dovevo scriverti ancora.
Guardo galleggiare il mio messaggio per te, come fosse un gioco, come fosse possibile raggiungerti in qualche modo.
Eppure potrei farlo, in qualsiasi istante, venirti a cercare, guardarti negli occhi e dirti ciò che ho scritto in quel biglietto.
Ma che senso avrebbe ?
Tu mi risponderesti ?
O mi cacceresti via ?
Non ti ho più cercata da quel giorno, non ho più voluto impormi nella tua vita, nonostante tu ne abbia condiviso tanta parte con me.
Non mi hai mai detto: "Addio".
Non mi hai mai dato un ultimo bacio, dicevi di non esserne capace, né dell'una né dell'altra cosa.
Eppure io adesso sono qui, sono tre lunghi, lunghissimi anni che vorrei parlarti e guardarti negli occhi.
Sono rimasto vivo, questo è un gran successo personale!
Ma la vita è adesso trascinarsi nella corrente, come questa bottiglia, che dondola, come dondolo io, trascinato da onde più forti di me.
Rischiare di sbattere in uno scoglio, di infrangere il proprio cuore, di perdere l'aria, di affogare.
Non è forse così che oggi mi trascino ?
Eppure è affascinante guardare questa bottiglia galleggiare, ha un suo senso in fondo, perché fragile eppure più forte del mare, resiste.
Galleggiare a volte può essere eroico.
Ed il tappo che occlude, strozza le mie parole, le incarcera nei miei polmoni e adesso in quella bottiglia.
Tappo la mia bocca, giorno dopo giorno, fino a quando qualcuno non infrangerà la mia corazza, fino a quando qualcuno non romperà quella bottiglia.
Bottiglia... e quasi il suono stesso nascode il suo significato, con quel rimbombo iniziale, chiuso dentro sé stesso.
Una bottiglia, un tappo, una parola sola.
Una sola.
"Perché ?"

Luce ha detto...

Avrei fragole da darti. Raccolte una per una, per ogni parola detta e anche per quello che rimane ancora da dire. Ma non sono così coraggiosa.
Ti guardo e basta e mi viene solo da chiedere: perchè?

Anonimo ha detto...

Ce devo pensà bene, Metro. :-|

Frac ha detto...

siamo nel XXI secolo, abbiamo a disposizione una grandissima rete elettronica con possibilità infinite di contatti ed io ancora mi ostino a lanciare messaggi chiusi in bottiglia nella speranza che cadano nella rete vera di qualche bella pescatrice.
Il tutto per quel cocente ricordo di donna abbronzatissima e dal profumo del mare incontrata nella prima adolescenza su quella spiaggia sotto la luna e si che ce ne avevo messa di fantasia e mi ero persino portato con me il telo da spiaggia per evitarle sgraditi contatti con la sabbia...
Quel rifiuto ancora mi brucia, a te no, a te proprio no, su di te ho altri progetti...
Ma perchè proprio me, parliamone, proviamoci, magari poi qualcosa nascerà, il tempo della vacanza è breve dovrò per ora tentare altre vie ?
Vorrei saperlo al più presto

metropoleggendo ha detto...

Nic c'è tutto il tempo, lo sai, quindi pensaci quanto vuoi. Ma sono sicura che poi ti basterà guardare il bel mare che hai davanti e pensare alle parole che vorresti affidargli.

Andrea ha detto...

invece, tra i riverberi di luce e i flutti, scorgo una grossa pinna...
Mi alzo in piedi e mi scrollo la sabbia che si è appiccicata, ostinata, ai pantaloncini e alle gambe.
Metto una mano sulla fronte, per proteggere un po' gli occhi dalla luce e vedere meglio.
Ma... è uno squalo! Un... grosso squalo che nuota intorno alla mia bottiglia.
No no no no , squalo... non è un pesce, vattene via!
Vattene via!
Ma la bottiglia, improvvisamente sparisce, e con lei anche la pinna dello squalo...
Peccato. Ho finito le bottiglie.

impollinaire ha detto...

che il marinaio risponda come ti aspetti

Ubi Minor ha detto...

pensa se un giorno tornasse a me e io avessi la risposta? Dovrebbe essere sempre così: la bottiglia fa il giro del mondo, la verità matura con me. La riacchiappo, la apro e sorrido. Preparo un'altra bottiglia.

Aly ha detto...

Ho scritto quella domanda in tante lingue, si sa mai dove arrivi. Poche parole, per riassumere un concetto profondissimo: "Perchè vivere?"

Topper ha detto...

Non è che uno ci pensa prima. Vengono così, come l'orgasmo.

Mau ha detto...

E adesso cosa fare nell'attesa della risposta? Adesso la domanda l'ho fatta ma la risposta quando la avrò?
Un'altra domanda! Un'altra domanda alla quale non so rispondere.
Cavolo vado subito a comprare una birra fresca!
Fortunatamente il baracchino vicino alla spiaggia era aperto.
Una birra fredda per favore!
Due euro spesi bene in questa giornata di calura estiva.
Mi metto al tavolo, prendo un tovagliolino di carta. Una penna.
Inizio a scrivere: "Quando avrò una risposta alla mia domanda?"
Finisco la birra.
Inserisco il foglio dentro la bottiglia e mi reco nuovamente sulla spiaggia.
La chiudo.
Lancio con tutta la forza che ho.
Adesso guardiamo quale delle due risposte arriverà prima... certo anche questo è un altro quesito non da poco .....

nicbellavita ha detto...

Dio c'era, ma si divertita a nascondersi e a fare dispetti, come un bambino antipatico. Era nascosto dietro il faro, e se la rideva, fregandosi le mani.
Sapeva che la corrente avrebbe portato la bottiglia verso di lui.
La fermò con un piede contro lo scoglio, e la tenne lì, ferma, pregustando il momento in cui l'avrebbe stappata.
Conosceva l'identità del mittente e quella del destinatario.
Se ne stette così, beato e sghignazzante, per un tempo che a noi sarebbe parso interminabile.
Poi prese la bottiglia, la fracassò e strappò il biglietto senza avergli dato nemmeno una sbirciata.
Dopotutto lui era Dio.

Anonimo ha detto...

Un bacione, Metro.

metropoleggendo ha detto...

un bacione a te Nic, che questa sia un'estate di riposo e benessere.

fiorettolo ha detto...

Di solito non imbratto!
Non la capisco questa sciocca storia di buttare bottiglie in mare... è spazzatura.
Un tempo era una necessità per salvarsi dalle isole deserte?
Palle! Una bottiglia in vetro è preziosissima per poter raccogliere l'acqua
e un disperso se la spreca per buttarla in mare nella speranza che venga da qualcuno trovata per salvarlo?
La stessa probabilità che un fulmine ti colpisca, quella stessa di fare un 6 al superenalotto.
Sono convinto sia un semplice accorgimento da romanzi e poesie,
credo sia molto romantica l'immagine di un messaggio in una bottiglia...
per carità, quello lo comprendo, ma la sua possibilità di raggiungere chissà che luogo, mhhhh...
è più facile spedire messaggi scrivendoli su un palloncino gonfiato a elio
che pian piano si sgonfia e scende a un certo punto da qualche parte...
anzi, credo sia anche successo veramente.
Comunque scrivo anch'io e lascio il mio messaggio in questo modo...
perchè non è un messaggio a qualcuno in particolare... o forse si: al mio senno.
Non lo posso raggiungere sulla luna,
moderno cavaliere infiocchettato in un'armatura a tenuta stagna che corre
a riprendere il suo buon senso sperduto fra i crateri o nel mare della tranquillità...
perchè è notoriamente li che si rifugia un senno se ti rifugge.
Il dottore m'ha detto di scrivere:
"se non riesce a parlare scriva, scriva su un diario, scriva su un blog,
su un tovagliolo di carta che darà poi alle fiamme, dove vuole, ma provi a scrivere...
fra le righe di un cruciverba, nei riquadri di un sudoku,
sui modili d'iscrizione ai quei suoi odiati corsi d'aggiornamento... dove le va."
E in fondo non mi piace scrivere, non ho mai scritto con piacere,
così non esiste posto per scrivere.
Ma devo essere uno stramaledetto romantico e la balzana idea della bottiglia
che non arriverà mai in alcun luogo è quella che più sopporto.
Ho riflettuto sulla rotta che potrebbe tenere e sul rischio che possa essere letta,
ma tanto non scrivo nomi o luoghi, per cui leggetevela pure.
In fondo qui si stravolge ogni concetto:
non mi serve che mi troviate, a me serve ritrovar me stesso;
e se devo ritrovarlo in fondo a una bottiglia...
allora è di certo meglio questo modo che quello più classico.
...
Sara... mi manchi.
Un giorno ci riuniremo, lo so, lo sento... non riesco a vivere senza di te... devo.
Tuo per sempre, Luca.

paolino ha detto...

non sono matto, prima di imbucare la mia domanda in mare l'ho chiesto a lei tante volte Dimmi perché, perché perché.

KitKat ha detto...

Mi hanno rubato le pinne e ho braccia deboli per riuscire a raggiungerti. Non so chi tu sia marinaio, ma non posso che affidare a te questo urlo in bottiglia: cosa aspetti a raggiungermi? sono stufa di stare qui ad abbrustolirmi la pelle e gli anni in attesa che mi porti via. Metti in moto, rema o soffia, ma vieni a prendermi, sarò qui sulla duna a sorseggiare il solito negroni.

Gians ha detto...

Sarà un messaggio triste, non fosse per altro che per inviarlo, ho dovuto prima consumare il contenuto della bottiglia. Allora sarà del tutto inutile che questa venga raccolta. Potrei scriverci migliaia di desideri, senza capire che tutto ciò che si voleva era lì a portata di mano.

fiorettolo ha detto...

bottiglietta di plastica vagante a dritta!
oh bottiglietta!
che mi vuoi raccontare?
raccatto, stappo, srotola, srotola, srotola... mi sembra lo scherzo del pacchetto dentro al pacco a mo di scatole cinesi. matrioschizziamo?
ecco!
leggiamo, leggiamo:
"... io una volta ho vomitato!"